Ringrazio i colleghi Adele Raiola, NIcola Virgilio e Roberto Chiosi per il cortese invito a partecipare a questa stimolante tavola rotonda sul futuro del Notariato, tra l’altro ospitata in uno dei palazzi più rappresentativi della Roma Papalina di fine Seicento (Palazzo Altieri).
Rivolgo in particolare ai giovani colleghi il saluto di tutto il Consiglio Direttivo del Sindacato Sociale Notarile (Sisn), insediatosi proprio pochi giorni fa il 15 settembre u.s., composto dal Presidente Massimo D’Ambrosio, dal sottoscritto e da Massimo Mastrodonato come Vice Presidenti, da Edoardo Mulas Pellerano come Tesoriere, da Paola Ghiglieri come Segretario e da Ivo Paganelli ed Angelina Rossi come Consiglieri, e in particolare quello del Presidente Massimo D’Ambrosio.
Nel mio breve intervento, tenuto conto dei numerosi relatori, vorrei affrontare l’argomento dapprima analizzandolo sotto un profilo metodologico, per arrivare solo in ultimo ad un veloce, ma possibilmente chiaro riscontro nel merito.
La proposta di modifica del Regolamento Congressuale presentata da Nicola Virgilio mi trova personalmente d’accordo nella misura in cui essa consenta a tutte le associazioni notarili di predisporre, sia pure partendo da diverse sensibilitá, precise linee guida comuni per il futuro del Notariato. Perché senz’altro a tutti noi sta a cuore che il Notariato abbia un futuro. In questo modo sará possibile indicare i futuri candidati al CNN ed aver più chiari gli intenti che verranno perseguiti nella consiliatura. Pertanto non “listone”, ma indicazione di candidati possibilmente concordati tra le associazioni, sulla base di un preciso “programma” evitando, ad esempio, soluzioni estemporanee quali molte delle proposte nel nuovo codice deontologico e, a seguire, le norme deontologiche sul deposito prezzo e sul conto dedicato che tanto hanno fatto discutere la categoria negli ultimi mesi.
Noi come Sindacato Notarile Sociale siamo nati nel 2015, subito dopo la presentazione del DDL Concorrenza per dare voce alla c.d. Base (che brutta parola…..) e siamo anche scesi in piazza, primi fra i notai, forse in pochi ma comunque mettendoci la faccia, quando lo abbiamo ritenuto necessario ed indispensabile per difendere la nostra dignitá in occasione del dibattito sull’equo compenso, a fianco degli altri professionisti, considerando il nostro lavoro fortemente a rischio.
Venendo al merito, noi del Sisn teniamo nella dovuta considerazione le innovazioni tecnologiche; abbiamo da sempre riconosciuto che senza la svolta degli adempimenti informatici di fine anni 90 probabilmente saremmo stati destinati all’estinzione. Da tempo l’atto informatico é una realtá e presto potrebbe fare il suo debutto anche l’”atto a distanza”: noi in ogni caso siamo consapevoli che occorre sempre verificare le ricadute della tecnologia sulla nostra attivitá di adeguamento e di controllo della legalitá che, in base alla nostra legge professionale, risulta strutturata su base territoriale per agevolare il rapporto diretto (e per noi imprescindibile) con il cittadino, che resta sempre il destinatario/fruitore dei nostri servizi. In questa accezione noi siamo legati all’organigramma della magistratura, come la pressoché corrispondenza tra distretti notarili e circoscrizione dei tribunali può testimoniare. Siamo consapevoli che il Notariato richiesto dalle imprese non coincide con il Notariato richiesto dai cittadini. Sará quindi necessario affermare la nostra posizione futura partendo da una inevitabile duttilitá di comportamenti che però preservi la nostra posizione istituzionale. Non possiamo non tener conto di questa semplice veritá senza che sia stravolta la nostra intera funzione che, ricordiamolo, viene affidata dallo Stato a liberi professionisti a seguito di concorso altamente selettivo. Solo partendo da questi semplici, ma chiari principi é possibile quindi parlare di apertura al mercato ed alla concorrenza.
Siamo consapevoli che l’attuale é un momento di relativa calma, che “meno si parla di noi e meglio é”, e che addirittura potrebbe rivelarsi, quella attuale, una congiuntura favorevole per i Notai, ma siamo anche fortemente convinti che occorre tenere desta ed alta l’attenzione a livello politico e sovrapolitico per evitare di trovarci impreparati come successo nel febbraio 2015.
Quella unitá di intenti, concretizzatasi in #rottamalatutela, dovrá permanere costantemente tra noi associazioni per non indugiare in inerzie che, alla fine, potrebbero rivelarsi fatali.
notaio Giorgio Rizzo