Spett.le ITALIA OGGI
Alla c.a Dr.ssa Cinzia De Stefanis
Gentile Dr.ssa De Stefanis,
La presente in relazione all’articolo a Sua firma pubblicato su Italia Oggi del 12 novembre, intitolato: “Atti societari senza visto notarile”.
Preliminarmente osservo che il notaio non si limita ad apporre “visti” agli atti ma provvede a formare gli stessi (o nel caso di scritture private, ad autenticarle previa verifica della loro legittimità).
Quanto alla norma da Lei citata, essa recita: “Tutti gli atti di natura fiscale di cui agli articoli 230-bis, da 2498 a 2506 e 2556 del codice civile, possono essere sottoscritti con firma digitale, nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione dei documenti informatici”.
Già oggi esiste l’atto notarile informatico, sottoscrivibile digitalmente, e pertanto la norma non fa che ripetere quanto già disciplinato.
La disposizione si riferisce agli atti di natura fiscale, che quindi esauriscono la loro efficacia in tale ambito (altrimenti la dicitura sarebbe stata tutti gli atti di cui agli articoli…. Il “visto” del notaio resta necessario, in quanto tutti gli atti in discorso non hanno un rilievo civilistico e commerciale ben più rilevante rispetto a quello fiscale.
Sarebbe quantomeno singolare che le società per azioni debbano essere costituite con atto notarile ma possano essere trasformate o fuse senza il relativo controllo.
Nulla contro i commercialisti, che sono qualificatissimi nel loro campo; tuttavia è bene sottolineare la specializzazione dei notai e la natura di pubblico ufficio dell’attività a questi delegata dalla legge. Tutto da dimostrare è il risparmio per il cittadino, che si limiterebbe a sostituire il professionista abilitato ma comunque dovendo pagare per la prestazione professionale di questo.
Si tratta insomma di una norma scritta male, che al momento nulla innova in particolare ma che è perfetta in prima lettura per generare equivoci e far cadere in errore gli interpreti.
Con i migliori saluti,
Il Presidente del SISN SINDACATO SOCIALE NOTARILE
Edoardo Mulas Pellerano